Revisione effettuata a ottobre 2024
Scheda tecnica | |
Eziologia | Trypanosoma cruzi, protozoo parassita del genere Trypanosoma |
Vettore | Cimici ematofaghe (triatomine) |
Principali serbatoi | Ciclo selvatico: mammiferi appartenenti a 7 ordini diversi, tra i quali il gambà, il bradipo, i piccoli formichieri del genere tamandua, l’armadillo, i pipistrelli, felini selvatici, i conigli venezuelani, vari piccoli roditori e varie piccole scimmie, opossum e procioni Ciclo domestico: cani, gatti, topi, criceti e conigli |
Modalità di trasmissione | Urine e le feci infette delle triatomine a contatto con lesioni cutanee, trasfusioni infette, trapianto di organi, cellule o tessuti da donatore infetto, trasmissione verticale (materno-fetale); più raramente, si può trasmettere per via orale attraverso il consumo di cibi e bevande contaminati. Non ci sono evidenze di trasmissione sessuale nell’uomo, tuttavia non è esclusa per altre specie animali |
Aree endemiche o a rischio | America Latina (Sud America, America Centrale e Messico). A causa dei flussi migratori, la possibilità di trasmissione della malattia anche in assenza del vettore rappresenta un problema sanitario anche negli Stati Uniti, nel Canada, in molti paesi europei (la Spagna è il paese non endemico europeo con il maggior numero di casi, seguito da Italia, Francia e Germania) e alcuni paesi africani |
Periodo di incubazione e trasmissibilità | Da 7 a 15 giorni in caso di trasmissione vettoriale; in caso di infezione post-trasfusionale è compreso tra 20 e 40 giorni, con un intervallo temporale di 8-120 giorni |
Parassitemia | Presente durante la fase acuta sintomatica, può durare settimane o mesi, o per tutta la vita, rilevabile a intermittenza durante la fase asintomatica e durante la cronicizzazione |
Sintomi | Fase acuta: dura circa 2 mesi, spesso asintomatica, o con sintomi molto lievi; può manifestarsi con edema della zona cutanea infetta (chagoma), febbre e linfoadenopatia; se la porta d’ingresso è la mucosa congiuntivale si ha il cosiddetto segno di Romaňa; a volte si ha scompenso cardiaco, aritmie, meningoencefalite; Fase indeterminata: dopo 2-4 mesi dal contagio, la sintomatologia si attenua fino a sparire, non si evidenziano danni d’organo; bassa parassitemia, sierologia positiva; può durare tutta la vita o evolvere verso la fase cronica; Fase cronica: dopo anni, circa il 20-30% delle persone che hanno contratto l’infezione può sviluppare la forma cronica, conseguente ai gravi danni causati dal parassita al sistema nervoso, al cuore, all’intestino o all’esofago |
Rischio di trasmissione attraverso le sostanze di origine umana (SoHO) |
Documentato |
Anamnesi sul donatore | Soggetti nati (o con madre nata) in Paesi dove la malattia è endemica, o che sono stati trasfusi in tali Paesi, o che hanno viaggiato in aree a rischio (rurali) e soggiornato in condizioni ambientali favorenti l’infezione (camping, trekking) |
Misure sul donatore | • I soggetti nati (o con madre nata) in Paesi dove la malattia è endemica, o che sono stati trasfusi in tali Paesi, o che hanno viaggiato in aree a rischio (rurali) e soggiornato in condizioni ambientali favorenti l’infezione (camping, trekking): possono essere ammessi alla donazione solo in presenza di un test per anticorpi anti-T. cruzi negativo • In caso di malattia o di positività agli anticorpi anticorpi anti-T cruzi: esclusione permanente |
Test validati per uso trasfusionale |
Test sierologici per la ricerca di anticorpi anti-T. cruzi (ELISA, IFAT) approvati per uso trasfusionale nelle fasi indeterminata e cronica |
Plasmaderivati | Non sono disponibili dati specifici, ma si presume che l’agente infettivo potrebbe essere sensibile ai trattamenti utilizzati nel processo di frazionamento per la produzione di plasmaderivati. Il congelamento del plasma uccide il parassita |
Revisione effettuata a ottobre 2024