Revisione effettuata a ottobre 2024
Scheda tecnica | |
Eziologia | Trematode ampiamente diffuso a livello mondiale, soprattutto in aree tropicali e sub tropicali. Esistono 6 principali specie patogene per l’uomo: S. mansoni, S. japonicum, S. intercalatum, S. guineensis e S. mekongi che causano la schistosomiasi epato-intestinale, e S. haematobium responsabile della forma urogenitale. Schistosomi parassiti di altri mammiferi accidentalmente possono dare infestazione nell’uomo, ma sono raramente patogeni |
Vettore | Ospiti intermedi: molluschi gasteropodi d’acqua dolce del genere Bulinus spp., Biomphalaria spp., Oncomelania spp., Neotricula spp. |
Principali serbatoi | Individui infestati cronicamente: gli esseri umani sono il principale serbatoio dell’infezione; cani, gatti, roditori, maiali, cavalli e capre sono serbatoi per S. japonicum, i cani sono serbatoi anche per S. mekongi |
Modalità di trasmissione | Abitanti e visitatori di aree endemiche possono venire infettati durante le attività agricole, domestiche, occupazionali e ricreative che prevedano immersioni anche parziali in specchi d’acqua dolce infestati da molluschi del genere Bulinus spp., Biomphalaria spp., Oncomelania spp., Neotricula spp. che agiscono da ospiti intermedi. La trasmissione avviene tramite la penetrazione della cute integra da parte delle larve di Schistosoma spp. rilasciate da parte dell’ospite intermedio. Quest’ultimo si infetta a causa della contaminazione dell’acqua da parte di feci o urine di soggetti con schistosomiasi che contengono le uova del parassita. Nel corpo, le larve maturano in schistosomi adulti. I vermi adulti vivono nei vasi sanguigni dove le femmine rilasciano le uova. Alcune delle uova vengono eliminate tramite feci o urine, altre rimangono intrappolate nei tessuti del corpo, causando una reazione infiammatoria cronica e fibrosi che determinano danni progressivi agli organi |
Aree endemiche o a rischio | L’infezione è endemica in Africa, in alcune aree dell’America Latina e dell’Asia; sono stati segnalati casi autoctoni acquisiti nel Sud-Est della Spagna (Almeria) e in Corsica. La maggior parte delle infezioni comunque viene contratta in aree rurali dei Paesi tropicali dove gli standard sanitari di base non sono rispettati. La distribuzione geografica di schistosomi umano differisce a seconda delle specie: - S. haematobium: Africa, Medio Oriente, Corsica (Francia) - S. mansoni: Africa, Medio Oriente, Caraibi, Brasile, Venezuela e Suriname - S. japonicum: Cina, Filippine e Indonesia - S. mekongi: diversi distretti della Cambogia e della Repubblica Democratica Popolare del Laos - S. guineensis e S. intercalatum: Africa centrale e occidentale |
Periodo di incubazione e trasmissibilità | Il periodo di incubazione è tipicamente di 14-84 giorni per la forma acuta; l’infezione cronica asintomatica può persistere per anni. La penetrazione delle cercarie può causare un’eruzione cutanea entro poche ore o fino a una settimana dopo l’esposizione all’acqua contaminata |
Sintomi | Nella fase di penetrazione si ha la comparsa di un rash cutaneo dopo ore-settimane dal contagio. Classicamente vengono distinte manifestazioni cliniche acute (dermatite da cercarie, febbre di Katayama) e croniche (schistosomiasi epato-intestinale e uro-genitale). Le manifestazioni cliniche della forma cronica sono il risultato della risposta dell’organismo alle uova: eosinofilia, diarrea, costipazione e presenza di sangue nelle feci per S. mansoni e S. japonicum, disuria ed ematuria per S. haematobium; raramente può diffondere nel sistema nervoso centrale, con mieliti e paralisi. I sintomi della schistosomiasi sono causati principalmente dalla reazione infiammatoria alle uova deposte dagli esemplari femmina adulti dopo l’accoppiamento. La sede anatomica dove si localizzano le coppie vermi adulti (plesso venoso mesenterico superiore, inferiore pelvico e peri-vescicale) dipende principalmente dalla specie coinvolte e ne determina l’evoluzione clinica. L’infezione cronica è più frequente in caso di esposizione ripetuta in aree endemiche, ma, come nel caso dei viaggiatori, può avvenire anche dopo brevi esposizioni, e deriva principalmente dalle risposte granulomatose dell’ospite alle uova trattenute nei tessuti |
Rischio di trasmissione attraverso le sostanze di origine umana (SoHO) |
Non documentato |
Anamnesi sul donatore | Soggiorno in aree a rischio con riferito o non escludibile contatto anche parziale con acqua dolce infestata da molluschi del genere Bulinus spp., Biomphalaria spp., Oncomelania spp., Neotricula spp. |
Misure sul donatore | • Sospensione di 6 mesi per soggetti di rientro da aree tropicali o esposti al rischio anche al di fuori delle aree tropicali • I soggetti con diagnosi di schistosomiasi sono permanentemente esclusi dalla donazione |
Test validati per uso trasfusionale |
Non disponibili |
Plasmaderivati | Non ci sono studi che documentino l’efficacia di questo processo per la schistosomiasi |
Revisione effettuata a ottobre 2024