Agente Virus Lassa (LASV) (Febbre di Lassa)
Scheda tecnica
EziologiaErenavirus del genere Mammarenavirus
VettoreRatto africano comune (Mastomys natalensis)
Principali serbatoiInfezione viremica cronica in roditori neonatali di Mastomys dopo la trasmissione congenita e verticale
Modalità di trasmissioneIngestione di cibo o contatto diretto con oggetti, sangue, fluidi o tessuti contaminati, inalazione di aerosol di escrementi di roditori; possibile trasmissione interumana (per contatto diretto con sangue, tessuti, secrezioni o escreti di persone infette, soprattutto in ambito familiare e nosocomiale) e in laboratorio
Aree endemiche o a rischioE’ endemico in alcune parti dell’Africa occidentale, tra cui Sierra Leone, Liberia, Mali, Guinea e Nigeria
Anche i paesi vicini sono a rischio perché il vettore animale vive in tutta la regione
Periodo di incubazione e trasmissibilitàIn genere 10 giorni (intervallo, 5-21 giorni) quando la trasmissione è interumana; si presume che il periodo di incubazione sia simile anche per la trasmissione da roditori infetti
ViremiaLa viremia è tipica della fase sintomatica
Non ci sono dati sull’insorgenza della viremia durante il periodo di incubazione o dopo la risoluzione dei sintomi
Tuttavia, l’RNA virale può essere rilevato nelle urine e nello sperma per periodi prolungati
SintomiNell’80% dei casi è una patologia lieve o asintomatica; può presentarsi come malattia sistemica grave nel restante 20%
A differenza delle altre febbri emorragiche virali, l’esordio della febbre di Lassa è graduale
I sintomi iniziali sono generici (febbre, cefalea, mialgie, faringodinia con essudato tonsillare, difficoltà ad alimentarsi, tosse secca, dolore toracico, crampi addominali, nausea, vomito e diarrea)
Il peggioramento delle condizioni cliniche si manifesta con edema del volto e del collo, insufficienza respiratoria, versamento pleurico e pericardico, proteinuria, encefalopatia, sanguinamento delle mucose
Ipotensione e shock si possono verificare indipendentemente dal sanguinamento
Durante la convalescenza si può manifestare ipoacusia
Il tasso di letalità complessivo è inferiore all’1%, sale al 15-20% nei casi non trattati
Rischio di trasmissione
attraverso le sostanze
di origine umana (SoHO)
Non documentato
Anamnesi sul donatoreSoggiorno in aree a rischio
Misure sul donatore• trattandosi di infezione endemica in aree tropicali si applica il periodo di sospensione di 6 mesi dal rientro da un’area documentata a rischio attraverso i sistemi di sorveglianza epidemiologica

• in caso di malattia, una pratica prudente sarebbe quella di rinviare il donatore fino alla scomparsa dei segni e dei sintomi e al completamento di qualsiasi ciclo di trattamento tuttavia come per le altre febbri emorragiche (Crimean-Congo Fever, Ebola Virus Disease e Marburg Fever) la Joint United Kingdom (UK) Blood Transfusion and Tissue Transplantation Services Professional Advisory Committee suggerisce l’esclusione permanente dalla donazione dei soggetti con storia di febbre emorragica
Test validati
per uso trasfusionale
Non disponibili
PlasmaderivatiIl trattamento di inattivazione microbica utilizzato nel processo di frazionamento per la produzione di plasmaderivati è sicuramente efficace contro i virus capsulati
*La definizione di caso sospetto o probabile fa riferimento a quanto riportato dell’Ordinanza del Ministero della salute del 10 giugno 2003 “Misure precauzionali atte ad evitare il rischio di trasmissione di SARS attraverso la trasfusione di sangue ed emocomponenti”

Revisione effettuata a ottobre 2024