Revisione effettuata a ottobre 2024
Scheda tecnica | |
Eziologia | Famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus. |
Vettore | Zecca, tipicamente del genere Ixodes: I. ricinus (sottotipo europeo) o I. persulcatus (sottotipi siberiano ed estremo oriente). |
Principali serbatoi | Gli ospiti serbatoio competenti del virus sono principalmente piccoli roditori (arvicole, topi) Diverse specie di mammiferi selvatici e domestici (ad esempio, volpi, pipistrelli, lepri, cervi, cinghiali, pecore, bovini, capre, cani) supportano indirettamente la circolazione del virus consentendo la moltiplicazione delle zecche. L’uomo è un ospite a fondo cieco. |
Modalità di trasmissione | Morso di larve, ninfe o zecca adulta, trasmissione madre-feto in gravidanza. Altre rare modalità di trasmissione includono la macellazione di animali infetti, la trasfusione di sangue, il trapianto di organi, l’allattamento al seno o l’esposizione al virus in laboratorio (anche attraverso l’aerosol). Ben più rara è la trasmissione con l’assunzione latticini non pastorizzati (latte e formaggio) provenienti da capre, pecore o mucche infette. |
Aree endemiche o a rischio | E’ endemico nelle regioni temperate dell’Europa e dell’Asia, dalla Francia orientale al nord del Giappone e dal Nord della Russia all’Albania. Nelle aree endemiche, le persone che svolgono attività ricreative o professionali all’aperto (ad es. caccia, pesca, campeggio, raccolta di funghi e bacche, silvicoltura, agricoltura, addestramento militare) sono potenzialmente a rischio di infezione per contatto con zecche infette. |
Periodo di incubazione e trasmissibilità | 2-28 giorni, ma solitamente tra 7 e 14 giorni; l’incubazione per esposizione al latte contaminato è generalmente più breve (3-4 giorni). |
Viremia | La viremia può manifestarsi prima della comparsa dei sintomi e probabilmente persiste per alcuni giorni dopo la comparsa dei sintomi. La viremia transitoria è probabile nelle infezioni subcliniche. Dati di letteratura suggeriscono che il virus può rimanere infettivo nel sangue donato per almeno otto giorni. |
Sintomi | Due terzi delle infezioni da TBEV rimangono asintomatiche, sebbene la proporzione esatta sia incerta poiché la malattia clinica lieve non viene spesso diagnosticata. La maggior parte delle forme sintomatiche sono lievi (febbre e mal di testa) o senza sintomi apparenti, ma circa 1 infezione su 250 provoca una malattia clinica grave. I casi sintomatici generalmente si presentano come una malattia bifasica con una fase iniziale simil-influenzale seguita da una seconda fase caratterizzata da infiammazione del sistema nervoso centrale. La mortalità della TBE è inferiore al 2%, generalmente riportata allo 0,5%. Tuttavia, sono state segnalate sequele a lungo termine nel 10-40% dei pazienti con sintomi neurologici (paralisi, convulsioni ricorrenti o incapacità di parlare e gravi deficit cognitivi) L’unica protezione realmente efficace contro la meningoencefalite da zecche (FSME) consiste nella vaccinazione. |
Rischio di trasmissione attraverso le sostanze di origine umana (SoHO) |
Documentato. Le segnalazioni di trasmissione sono rare nonostante gli importanti tassi di notifica di TBE nelle aree endemiche e la sieroprevalenza non trascurabile tra i donatori di sangue. Ciò suggerisce una probabilità molto bassa di trasmissione di TBEV che porta a una malattia sintomatica tramite trasfusione di sangue. L’impatto della trasmissione di TBEV tramite trasfusione di sangue è sconosciuto e il rischio di trasmissione di TBEV tramite trasfusione di sangue nell’UE/SEE non può essere valutato. Le aree di incertezza riguardano la dose infettiva e i livelli di viremia negli individui asintomatici. |
Anamnesi sul donatore | Sebbene una domanda specifica sulla storia di punture di zecca probabilmente non abbia la sensibilità necessaria per rilevare una potenziale esposizione a TBE, tuttavia dovrebbe comunque essere considerata rilevante per identificare il rischio di infezione durante la trasmissione stagionale di TBEV per i residenti delle aree affette o per i viaggiatori che hanno soggiornato in aree affette. In caso di puntura di zecca, il donatore deve riferire se nelle settimane successive ha notato la comparsa di una sintomatologia infettiva. |
Misure sul donatore | I donatori di sangue che segnalano una puntura di zecca in aree colpite da TBE potrebbero essere rinviati per un periodo di 28 giorni dal giorno della puntura o dal giorno in cui la zecca viene rimossa, se ciò avviene in seguito. Se viene eseguita una procedura di inattivazione virale o riduzione del patogeno specifica (in particolare per piastrine e plasma), convalidata per i flavivirus, i potenziali donatori di sangue potrebbero essere considerati idonei per la donazione tramite aferesi. Eventuali donatori con pregressa infezione come minimo dovrebbero essere guariti e privi di segni e sintomi; tuttavia, non ci sono dati sufficienti per formulare raccomandazioni riguardo al periodo di differimento. |
Test validati per uso trasfusionale |
Non disponibili. |
Plasmaderivati | Il trattamento di inattivazione microbica utilizzato nel processo di frazionamento per la produzione di plasmaderivati è sicuramente efficace contro i virus capsulati. |
*La definizione di caso sospetto o probabile fa riferimento a quanto riportato dell’Ordinanza del Ministero della salute del 10 giugno 2003 “Misure precauzionali atte ad evitare il rischio di trasmissione di SARS attraverso la trasfusione di sangue ed emocomponenti” |
Revisione effettuata a ottobre 2024