Revisione effettuata a ottobre 2024
Scheda tecnica | |
Eziologia | Protozoi del genere Plasmodium, quali P. falciparum, P. vivax, P. malariae, P. ovale, P. knowlesi |
Vettore | Zanzare del genere Anopheles |
Principali serbatoi | Uomo; non esiste un serbatoio animale per i parassiti della malaria |
Modalità di trasmissione | Puntura di zanzara infetta, occasionalmente trasfusione di emocomponenti, trapianto di organi, via materno-fetale, tramite scambio di aghi o siringhe |
Aree endemiche o a rischio | Altamente endemica in Africa. Presente con diversi gradi di endemia nei Paesi del Sud-est asiatico, del Medio Oriente e dell’Asia Centrale, del Pacifico occidentale e dell’America centrale e meridionale |
Periodo di incubazione e trasmissibilità | Da 7 a 14 giorni per il P. falciparum, P. vivax e P. ovale; nell’infezione da P. malariae il periodo può essere più lungo (fino a 30 giorni). In caso di infezione da P. vivax, l’incubazione può durare anche più di 10 mesi |
Viremia | La cronicizzazione si verifica classicamente per le infezioni da P. malariae; meno comunemente con P. ovale e P. vivax. Le infezioni croniche possono verificarsi anche con P. falciparum, ma sono meno comuni. P. falciparum raggiunge parassitemie molto elevate |
Sintomi | A seconda della specie di plasmodio, i sintomi compaiono dopo 7, 15 o più giorni dalla puntura della zanzara infetta. I sintomi iniziali sono comuni a una qualsiasi sindrome influenzale o ad altre infezioni (solitamente febbre, mal di testa, vomito, diarrea, sudorazioni e brividi scuotenti). La patogenicità dei plasmodi è legata alla loro capacità di invadere e distruggere i globuli rossi a cui segue la sintomatologia principale della malattia, rappresentata da accessi febbrili ricorrenti e anemia. La malaria da P. falciparum rappresenta la forma più grave in termini di morbosità e mortalità. Se non trattata tempestivamente può evolvere in malattia grave e invalidante, e/o portare alla morte. Le forme di malaria dovute alle altre specie di plasmodio sono in genere meno gravi. P. vivax e P. ovale possono dare origine a recidive. P. malariae può dare recrudescenze, anche a distanza di decenni. Forme del parassita possono rimanere nel circolo ematico a livello subclinico in modo da evadere il sistema immunitario e riattivarsi. P. knowlesi causa in genere una forma di malaria non complicata, sensibile al trattamento con clorochina |
Rischio di trasmissione attraverso le sostanze di origine umana (SoHO) | Documentato |
Anamnesi sul donatore | Soggetti che hanno vissuto per un periodo di 6 mesi o più (continuativi) o soggiornato in aree a rischio; malaria o febbre inspiegata durante un viaggio in aree a rischio o entro 6 mesi dal rientro |
Misure sul donatore | 1. I soggetti che, in qualsiasi momento della loro vita, hanno vissuto per un periodo di 6 mesi o più (continuativi) o che hanno effettuato soggiorni di qualsiasi durata in zona ad endemia malarica: - devono essere sospesi dalla donazione per almeno 6 mesi dall’ultima esposizione - possono essere accettati come donatori se risulta negativo un test immunologico per la ricerca di anticorpi antimalarici, eseguito almeno 6 mesi dopo l’ultima visita in area ad endemia malarica - se il test di screening risulta ripetutamente reattivo, il donatore è sospeso per 3 anni - passati i 3 anni il donatore può essere rivalutato e accettato per la donazione solo in presenza di un test di screening negativo - il donatore che ha soggiornato in area endemica, in assenza di episodi febbrili o di altra sintomatologia compatibile con la diagnosi di malaria, può donare in assenza di test se sono trascorsi almeno 12 mesi dal rientro dall’area endemica. 2. I soggetti che hanno sofferto di malaria o di episodi febbrili non diagnosticati compatibili con la diagnosi di malaria, durante un soggiorno in area ad endemia malarica o nei 6 mesi successivi al rientro: - devono essere sospesi dalle donazioni per almeno 6 mesi dalla cessazione dei sintomi e dalla sospensione della terapia - possono essere accettati come donatori se risulta negativo un test immunologico per la ricerca di anticorpi antimalarici, eseguito almeno 6 mesi dopo la cessazione dei sintomi e la sospensione della terapia - se il test risulta ripetutamente reattivo, il donatore è sospeso per 3 anni; successivamente può essere rivalutato, e accettato per la donazione se il test risulta negativo |
Test validati per uso trasfusionale | Test immunologico per la ricerca di anticorpi antimalarici |
Plasmaderivati | Non ci sono dati disponibili, ma si presume che i parassiti siano sensibili al trattamento di inattivazione microbica utilizzato nel processo di frazionamento per la produzione di plasmaderivati |
Revisione effettuata a ottobre 2024