Revisione effettuata a ottobre 2024
Scheda tecnica | |
Eziologia | Protozoi del genere Trypanosoma brucei |
Vettore | Mosche tse-tse del genere Glossina |
Principali serbatoi | T. b. rhodesiense: gli animali domestici e selvatici sono il principale serbatoio di infezione; T. b. gambiense: gli esseri umani sono il più importante serbatoio di infezione, sebbene il parassita possa talvolta essere trovato negli animali domestici (ad es. maiali, cani, capre) |
Modalità di trasmissione | L’infezione può essere trasmessa in fase prenatale dalla madre al feto, attraverso lesioni da aghi contaminati o attraverso rapporti sessuali Raramente, l’infezione si trasmette attraverso trasfusioni di sangue; in linea teorica, allo stesso modo, potrebbe essere trasmessa attraverso il trapianto di organi Il T. brucei gambiense rappresenta il 98% di tutti i casi di tripanosomiasi africana, e il T. brucei rhodesiense rappresenta il 2% |
Aree endemiche o a rischio | La tripanosomiasi africana è causata da T. brucei gambiense in Africa occidentale e centrale e da T. brucei rhodesiense in Africa orientale; entrambe le specie sono endemiche in Uganda |
Periodo di incubazione e trasmissibilità | I sintomi si manifestano da 2-3 giorni a settimane (di solito 1-3 settimane) dopo il morso della mosca tse-tse Manifestazioni a carico del sistema nervoso centrale possono presentarsi dopo pochi mesi (T. brucei rhodesiense) fino a diversi anni (T. brucei gambiense) dal momento del contagio |
Parassitemia | E’ presente durante la fase sintomatica e può persistere per anni |
Sintomi | Fase iniziale: una piccola lesione ulcerata nella sede di contagio che persiste per circa 2 settimane, in seguito linfadenopatia generalizzata, febbre, rash cutanei, cefalea, prurito, mialgia, meno frequentemente epato-splenomegalia, anemia, edema, disordini cardiovascolari (tachicardia, ipotensione), endocrini e renali; la sintomatologia neurologica compare circa 1 mese dopo il contagio. In una seconda fase: disturbi neurologici (disturbi del sonno, alterazioni dello stato mentale, anomalie dei riflessi, del tono, del coordinamento, e disturbi sensoriali) Se non trattata, porta a un deterioramento dello stato di coscienza e alla morte nel 100% dei casi |
Rischio di trasmissione attraverso le sostanze di origine umana (SoHO) | La trasmissione per via trasfusionale è verosimile a livello teorico I pochissimi casi riportati in letteratura sono scarsamente documentati |
Anamnesi sul donatore | Viaggi in aree a rischio |
Misure sul donatore | • trattandosi di infezione endemica in aree tropicali si applica il periodo di sospensione di 6 mesi dal rientro da un’area documentata a rischio attraverso i sistemi di sorveglianza epidemiologica • In caso di storia di infezione: esclusione permanente |
Test validati per uso trasfusionale | Non disponibili |
Plasmaderivati | Non sono disponibili dati specifici, ma si presume che l’agente infettivo possa essere sensibile ai trattamenti utilizzati nel processo di frazionamento per la produzione di plasmaderivati |
*La definizione di caso sospetto o probabile fa riferimento a quanto riportato dell’Ordinanza del Ministero della salute del 10 giugno 2003 “Misure precauzionali atte ad evitare il rischio di trasmissione di SARS attraverso la trasfusione di sangue ed emocomponenti” |
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